Sorrento, La Basilica di Santo Antonino

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Dalla piazza Tasso, attraverso via Luigi di Maio andando verso il mare sorge piazza San’t Antonino con la Basilica omonima.

Piazza Tasso

Via Luigi Di Maio

La basilica è dedicata a Sant’Antonino Abate che è il patrono di Sorrento, ed è considerata una delle chiese più importanti della Penisola Sorrentina.

Piazza Saint Antonino

Basilica di Sant Antonino

l’origine della Basilica di Sant’Antonino e riconducibile all’XI secolo, anche se già il IX secolo esisteva in quel luogo un oratorio dedicato a Sant’Antonino.

 

Santo Antonino:

Un monaco benedettino che si chiamava Antonino Cacciottolo e noto anche come Sant’Antonino Abate, vissuto a Campania d’Eboli, in provincia di Salerno nel VI secolo e il patrono della città di Sorrento. Dopo il miracoloso salvataggio al bambino inghiottito dalla balena, il frate fu considerato Santo. È morto il 14 Febbraio dell’anno 625 è il giorno in qui a Sorrento si festeggia Santo patrono Sant’Antonino.

 

La Basilica:

Entrando nella basilica, dopo il portale ad arco, preceduto da quattro gradini, si accede ad un piccolo portico, il quale conserva nel latto destro, un’urna con le spoglie del rettore, monsignore Francesco Gargiulo ed un’altra con le ossa della balena.

Il portico con le ossa della balena e la placa

All’interno della basilica:

All’interno della basilica di Sant’Antonio, a croce lattina, è diviso in tre navate da dodici colonne di marmo, provenienti da una delle “villae maritimae” dalla epoca romana. La navata maggiore è coperta da un soffitto dipinto lacunari. Nell centro è un telone di Giovanni Batista lama del XVIII con la storia di santo Antonino che libera dal demoniola figlia di Siccardo principe di Benevento (1743).

La navata centrale

Ed altre due dipinti importanti per loro valore di Giacomo Del Po, che interpretano L’assedio di Sorrento del 1648 che si trova a destra e La peste di Sorrento del 1656 a sinistra.

I Quadri

Nella navata centrale, nello spazio tra due archi,sono posti degli ovali, all’interno dei quali sono affrescati scene della vita di sant’Antonino. Nel lato destro le raffigurazioni di sant’Antonino che salva un muratore caduto dal campanile, l’apparizione del santo allo scultore che dovrà realizzare la sua statua, la liberazione di una indemoniata, la fuga della flotta saracena, la consegna di pesci ai suoi devoti, l’entrata del santo a Sorrento, l’apparizione a papa Gregorio I che aveva ingiustamente accusato san Catello ed il torchio accesso sulla cima del monte, mentre nel lato sinistro il salvataggio di una barca dal naufragio, la liberazione di un’indemoniata, la guarigione di un diacono avvelenato da un serpente, la salvezza di un capro , la liberazione di alcuni operai da un macigno.

I quadri in forma di ovalo 

L’altare maggiore:

Superati cinque gradini si raggiunge la crociera si trova l’altare magiore proveniente dal monastero sorrentino della Santissima Trinità e consacrato il 1º luglio 1814 da monsignor Vincenzo Calà ed alle sue spalle, nella parte dell’abside, si trova un coro ligneo, con alle pareti quattro tele di sant’Antonino con i santi Baccolo e Atanasio e san Renato e san Valerio.

L’altare maggiore

La statua :

Nella basilica di santo Antonio è inoltre conservata una statua di santo Antonio in argento, realizzata il 3 febbraio 1564 da Scipio di Costantino orafo napoletano. la legenda dice che: che una prima statua realizzata nel 1494, ma seguito di un’incursione dei saraceni, il 13 Giunio del 1558, questa venne depredata e fusa per ricavarne delle armi. La volontà dei Sorrentini era realizzarne una seconda statua ma mancando i fondi, l’opera tardava ad essere terminata: fu così lo stesso Sant’Antonino che apparve all’orafo napoletano che era stato incarica di compiere l’opera, consegnando il resto della somma mancante e intrattenendosi per diverso tempo, in modo tale da farsi osservare bene affinché la statua fosse più simile a lui. I Sorrentini, una volta trovati i fondi e recatisi dall’artigiano, vennero a conoscenza del miracolo e a testimonianza di ciò fecero aggiungere tra le mani del santo, un sacchetto, simbolo della cifra versata.

La statua di argento di sant Antonino

La statua di argento di sant Antonino

La cripta:

Una scala a doppia rampa conduce alla sottostante cripta. La cripta della basilica è la parte più visitata. Al suo interno sono custodite le spoglie del santo patrono della città. Nella Cripta si concentrano i devoti del Santo Patrono Antonino. Parte dalle pareti nella cripta sono arricchite dagli ex voto, che sono la testimonianza della fede nel Santo e delle grazie ricevute. Al centro della cripta si trova la statua del Santo, dove alle sue spalle si trova la lampada perenne ad olio con lo lamina d’argento, dove i visitatori recitano la preghiera.

L’laltare della cripta

I devoti e i tanti “quadri” che riproducano prodigiosi salvataggi marinari.

 

Nella Basilica di San’t Antonino si respira area di misticità e di mare.

Qui vi lascio una belissima poesia napoletana che racconta uno dei molteplici salvataggi miracolosi dei marinai di Sorrento dopo che hanno pregato soccorso al santo Antonino:

“li’acqua arragiosa sferzava ‘e marenare,viento’e tempesta sascava int”e rrecchie.

Speranza ‘e sarvezza eva perduta!

A nu tratto ‘a miez’ò cielo, suspiso fra tterra e mmare,

comme na stella argiento,na luce sperduta spreciava’o scuro d”a notte.

‘E marenare sapevano ca’nchella derezione,

ce steva nu succuorpo santo e beneritto,

llà s’eva addurmuto’o”vicchiariello”nuosto.

patruono’e Surriento,patrone d’ò mare,

patrone d”a vita.patrone d”a Morte.

Chiagnènno se prustrarono addenucchiune:

“Sant’Andulino viecchio e pputente,

aràpere ll’uocchie e tienece mente,

Sant’Andulino pe carità,scàmpace’a vita,

ammosta piata…!

‘A preghiera se sentette ‘ncelo,

‘o vicchiariello guarda e ssente e figlie suje.

Tuttequante fureno sarvate,varca e mmarenare!

“Schiuppàino ‘e vase

e llacreme cucente,

scurretteno int”a ll’uocchie ‘e marenare,

e stettero abbracciate ccà s Surriento,

zitte,addenucchiune,…

‘nnant”a chill’ardàre..!

 

Saluti da Sorrento 🙂

info Wikipedia

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